Un’attività proposta dall’ass. Agira, realizzata con il finanziamento della Regione Sicilia e la collaborazione del CAS
C O N V E G N O D E L S e R E S A S Y D N E Y
Il dialetto siciliano, l’emigrazione siciliana e gli incentivi economici

Al consolato italiano con al centro il vice console Lucia Corneli il vice console Simonetta Tronu e la direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura Alessandra Bertini Malgarini
Giunta a Sydney mercoledì 3-marzo, la delegazione SeRES, comprendente il sacerdote Ignazio Garrubba, la prof.ssa Giuseppina Palumbo, la prof.ssa Marina Castiglione, il dott. Giuseppe Difancesco, ha iniziato la sua missione nella nostra città visitando giovedì mattina gli uffici del consolato generale. Qui si sono incontrati con il vice-console Maria Lucia Corneli, l’aggiunto vice Console Simonetta Tronu e la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura, Alessandra Bertini Malgarini.
Subito dopo, il gruppo si è goduto il panorama della baia ed un pò di atmosfera nel quartiere “the Rocks”, immortalando alcune immagini delle nostre icone come l’Opera House, il ponte. La delegazione ha poi visitato il Parlamento del NSW, dove è stata accolta con grandi onori dalla “senatrice” statale Marie Ficarra MLC che, oltre ad occuparsi di persona del tour delle due “camere”, ha pure offerto un delizioso afternoon tea.
Il giorno dopo i componenti della delegazione hanno fatto sosta nella Litle Italy in visita agli uffici de La Fiamma e di Rete Italia, dove con Armando Tornari, prima e dopo l’intervista, si sono scambiati parole di amicizia reciproca.
Sabato è stato il giorno del convegno, che è iniziato, come stabilito, verso le ore 10 con i saluti alle autorità e alle rappresentanze da parte di padre Ignazio. Subito dopo Eugenio Casamassima, consultore della Regione Sicilia, ha presentato la sua relazione intitolata “Stratificazioni Storiche del dialetto Siciliano”
“Il siciliano: un dialetto in movimento”, presentato dalla prof.ssa Marina Castiglione, è stato forse il soggetto più palatabile dalla maggioranza dei partecipanti. Assistita dall’ausilio di diapositive, l’oratrice ha trascinato lo spettatore a rivivere la storia e le varie invasioni della Sicilia e non solo.
Ha dimostrato il perché in diverse parti della Sicilia si parla diversamente portando l’esempio della parola Patacò (farina bollita con acqua e verdure) altrove chiamata polenta, che in alcune parti sella Sicilia la chiamavano Picioci e in altre Frascatuli. La Castiglione ha sottolineato che questo è il risultato dell’insediamento dei vari popoli in Sicilia: dai sicani ai felici, dai greci ai bizantini, dagli arabi ai normanni, tutti hanno lasciato qualcosa di bello ma anche creato una confusione linguistica.
Il siciliano è un dialetto discendente del Latino, portato in Sicilia dei romani dopo aver incorporato l’Isola verso il 261 BC. Attraverso gli anni i siciliani hanno assorbito vocaboli da differenti lingue, inclusi il greco, il latino, l’arabo, il francese, il lombardo, il provenzale, il tedesco, il catalano, lo spagnolo, l’italiano, come pure lingue degli abitanti pre-Romani dell’Isola: i sicani, gli elymi, i siculi e i fenici.
Il siciliano venne per prima usato per iscritto durante il regno di Federico II (1198-1250. Da quando è stato usato per iscritto non si è mai avuto un sistema base di ortografia.
Poi è stata la volta del prof. Desmond O’Connor, professore di italiano presso la Flinders University di Adelaide, appassionato della cultura e della storia della dell’emigrazione siciliana nel Sud Australia. Nel suo intervento ha avuto parole di elogio per i siciliani sottolineando che la Sicilia ha dato molto al mondo, ma i migliori prodotti d’esportazione sono stati i siciliani stessi.
Dopo la pausa del pranzo le relazioni sono riprese con l’intervento della prof.ssa Giuseppina Palumbo, segretaria del SeRES, co-direttore di Migrantes e segretaria dell’ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Caltanissetta. Da un ventennio si occupa di fenomeni legali alle migrazioni, con interventi nelle Missioni Cattoliche in Europa, in America latina, Stati Uniti, Canada e Australia. Il suo tema è stato: “Essere siciliani nel mondo della globalizzazione.
A chiudere le relazioni è stato il dott. Giuseppe Difrancesco con la sua relazione dal titolo: “Siciliani d’Australia. Emigrazione od opportunità”. L’oratore ha parlato degli incentivi economici disponibili per i siciliani all’estero, che includono finanziamenti a fondo perduto e/o a basso tasso d’interesse. Ha svolto il compito di moderatore, con la sua nota bravura, Francesco Giacobbe.
La stessa sera la delegazione è stata ospite dell’Associazione Trinacria, mentre la domenica con l’aiuto di padre Alberico Iacovone è stata concelebrata la santa presso la chiesa Our Lady Queen of Peace di Gladesville da padre Ignazio Carruba con una performance da Cardinale. Quindi, l’associazione Agira, ed il presidente Sam Mugavero promotore dell’iniziativa, coadiuvato da alcune associazioni del CAS, ha invitato tutta la delegazione alle celebrazioni della giornata Internazionale della Donna dove ha incontrato presso la Mediterranean House ben note personalità e rappresentanti di altre associazioni siciliane.
La comitiva è quindi partita alla volta di Melbourne per il convegno nel Victoria dove, sia il Consolato Italiano che l’Istituto Italiano di Cultura hanno aderito a promuovere, organizzare e co-finanziare questo importante evento.
S.M.
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Da recapitare a Tronu Simonetta. Buon consolato a Sydney. Di Fonzo Giancarlo.
Da recapitare a Tronu Simonetta. Buon compleanno. Un bacio da Di Fonzo Giancarlo.
Ricevo sempre con piacere notizie dai cari amici di Sydney